giovedì, febbraio 28

Keith Haring Extralarge con la mamma

Altro videino con le mie opinioni sulla mostra Keith Haring Extralarge; sotto vi lascio delle foto della mia visita con la mamma! :)

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mercoledì, febbraio 13

Sanremo 2013: primo giorno (post infinito)

Allora! Avete visto il Festival ieri? Io ho costretto Mor a guardarlo assieme, anche perché non potevo non farvi un resoconto di questo Festival nato sotto una stella rossa :D Mi aspettavo tanta carne al fuoco, vestiti splendidi o improbabili, canzoni mediocri o bellissime (ma soprattutto mediocri) e soprattutto materiale scottante per future polemiche e non sono stata affatto delusa. Partiamo però con ordine (e aspettatevi un post bello lungo):

Luciana Litizzetto e Fabio Fazio, innanzitutto. Sono una coppia ormai collaudata e li ho sempre amati, specialmente la Lucianina: la sua incantevole sgraziatezza, la sua irriverente personalità e i suoi inesistenti peli sulla lingua (quasi fosse affetta da una sindrome che le fa dire tutto ciò che pensa) riescono sempre a strapparmi un sorriso o una risata e ieri sono riusciti nell'ardua impresa di sdrammatizzare momenti che potevano risultare pateticamente solenni. Fabio Fazio ha sempre mantenuto un aplomb invidiabile (anche durante le grida a Crozza dal pubblico, di cui parlerò dopo) e ha dimostrato di non prendersi sul serio con una riuscita  e divertente imitazione di Vespa. Sono davvero rimasta soddisfatta di entrambi, e diciamocelo, dopo il festival del 2012 e lo squallore della farfalla di Belen Rodriguez (più i basso di così davvero non si poteva scendere) è stato refreshing vedere sul palco dell'Ariston una coppia ironica e auto-ironica che potesse risollevare il nome del Festival.

Festival Rosso? 
Non contiamoci balle, ragazzi. Dal momento in cui è stato annunciato che Luciana e Fabio avrebbero condotto Sanremo l'opinione generale si è spezzata in due: chi (come me) ha tirato un sospiro di sollievo e ha gridato al miracolo e chi ha puntato il dito sbraitando che così sarebbe diventato un Festival "di sinistra". E...non so quanto non avessero ragione. La puntata di ieri è stata sicuramente alternativa rispetto ai Festival precedenti, in un'inversione di tendenza che (secondo me) ci voleva. 
Elenchiamo ora i punti salienti che daranno un'occasione d'oro ai contestatori per dire "l'avevo detto, io!":
     1. Fazio e la Litizzetto alla conduzione, ovviamente: da sempre attivi su Rai Tre (rinomato covo di comunisthi!) e portatori sani di ideologie sinistroidi e -orrore!- progressiste.
       2. La presenza di Maurizio Crozza; Crozza, da che mondo è mondo, sa fare due cose: cantare canzoni e fare satira politica (aspettate, forse si riducono ad una, dato che le sue canzoni sono sempre di satira; ma vabbè). E ovviamente sul palco dell'Ariston ha fatto ciò che sapeva fare. Nessuna sorpresa, giusto? Eppure, eppure...nonostante a me piaccia Crozza di base, non appena è sceso dalla famosa gradinata "travestito" da Berlusconi cantando ho storto il naso. E un bel po'. Perché diciamocelo, non avevo davvero voglia di sentire parlare di politica. Sarà che sto facendo il pieno in questi giorni per via delle elezioni, sarà che ho sempre considerato il Festival un po' leggero e spensierato, ma davvero non mi è piaciuto. E non è piaciuto nemmeno al pubblico, perché quando ha finito di cantare ha ricevuto una mitragliata di grida tipo "vai a casa" (e anche più pesanti), tanto che per alcuni secondi, forse minuti, è stato visibilmente ferito e incerto se continuare o no il suo intervento. E questo, carissimi, mi ha mandato in bestia. Perché il pubblico non può comportarsi così in una situazione del genere. Ragazzi, state assistendo al Festival di Sanremo, probabilmente l'evento televisivo più importante della tivù italiana, e vi comportate come se foste allo spettacolino del circo di quartiere? Che figura infame e degradante. E non solo per le singole persone che hanno gridato (che sopportino l'onta pubblica per gli anni a venire) ma per l'Italia tutta! Ricordiamoci che è trasmesso in Eurovisione. Non c'è altro da dire. Secondo me comunque è stato l'ordine che hanno sbagliato; se iniziava con il discorso parlato (che cominciava con un parallelismo tra Sanremo e le elezioni, dato che entrambi "bloccano tutto") e poi continuava con le sue canzoni satiriche sarebbe stato meglio in my humble opinion, perché l'impatto sarebbe stato meno duro e quindi meglio assimilabile dal pubblico.
       3. L'intermezzo di Stefano e Federico, la coppia di innamorati che domani si sposerà a New York. Avevano pubblicato un video su youtube (ecco il link per chi volesse dare un'occhiata, è più lungo rispetto al loro intervento al Festival, per il quale sono stati fatti dei tagli...e non casuali purtroppo; se volete fare il confronto, ecco lo spezzone tratto dalla puntata di ieri sera) raccontando la loro storia d'amore, come si sono incontrati fino al desiderio di sposarsi, ma non in Italia, perché le leggi del loro paese non glielo permettono. Senza pronunciare parola, quasi accennando alla difficoltà di far sentire e valere la propria voce dai politici e uomini di potere, hanno affidato le loro parole a dei cartelli che man mano alzavano e che disegnavano la loro storia semplicemente, senza fronzoli. E semplice e commovente sono i due aggettivi che mi vengono in mente per descriverli: vestiti con abiti normali, non abbigliati da gran sera, perché l'amore non ha bisogno di apparire più bello con degli orpelli. Commovente perché è una storia dolce e tenera durata undici anni. Aggiungerei anche "ingiusto" ai due aggettivi sopra elencati. Perché è ingiusto che due persone che si amano non possano suggellare il loro amore nella loro terra.
       4. La questione dell'iter che gli immigrati devono fare per ottenere la cittadinanza italiana, introdotta da Angelo Ogbonna (che sembra faccia parte della Nazionale di calcio Italiana).
       5. Il coro dell'Armata Russa che canta con Toto Cotugno L'Italiano. Quando ascoltavo la canzone e cercavo di capire che coro fosse (esercito? guardia di finanza? carabinieri?) non mi sarebbe mai venuto in mente che avrebbero usato il coro dell'Armata Russa. Russa, capite? Per cantare L'Italiano! Solo io ci vedo un accenno (solo un poco eh!) di rosso qui? Non ho nulla contro il coro dell'Armata Russa, sono stati estremamente bravi, ma come on. Non potevate prendere un coro Italiano? Non so se sono io maliziosa, se penso troppo a ciò che i detrattori e i polemici potrebbero dire, ma davvero, il coro dell'Armata Russa. Che canta quello che ha cantato.  Vi prego confermatemi che non sono pazza, che non solo io ci ho visto un'inondazione comunistha. Perché se non sono pazza/maliziosa/entrambe allora davvero gli autori hanno messo 'sta cosa sul piatto d'argento ai criticoni, aspettando che qualcuno gridi ai comunisthi e alla cospirazione rossa.

Detto questo, passiamo a qualcosa di più frivolo, ovvero i vestiti e le canzoni.
Prima di cominciare, mi faccio una domanda: chi sono io per giudicare gli abiti? Nessuno, infatti mi baso su opinioni puramente personali: i vestiti della Litizzetto per esempio a me sono piaciuti, abbastanza castigati se non fosse stato per la lunghezza mini (che comunque non perdeva di chicness dato che ha sempre portato delle calze nere ultra coprenti). Se parliamo delle cantanti invece ci sono stati due casi in cui avrei voluto gridare all'ORRORE: Maria Nazionale peggiore di tutte (sia come stile che come canzoni: orribili entrambe secondo me). Cosa fai con quel rigurgito degli anni '80 appicicato addosso? Orrore la manica lunga a mo' di puffed sleeve con i bottoni foderati e orrore la lunghezza: né lungo né corto, perfetto per sembrare super impacciata e per tagliarle le gambe. La seconda che mi ha colpito negativamente per l'abito scelto è stata Simona Molinari: canzone bellina (adoro la sua voce un po' retrò) ma per favore, scegliti meglio i vestiti; è entrata in scena con abito inguinale interamente incrostato di gemme e paillettes rosso e bianco, e ha coronato il tutto con delle scarpe da mozzare il fiato, che se non fossero state abbinate a quell'obbrobrio sarebbero state pure carucce, perché diciamocelo, siamo a Sanremo e le statement shoes ci stanno secondo me. 
E ora che ho fatto (male) la Carlà de noartri passiamo alle canzoni. Tra mediocri canzonette d'amore e scontati pezzi al pianoforte i migliori del primo giorno secondo me sono stati i Marta Sui Tubi, gruppo indie che ha letteralmente lasciato il segno, non solo per il commento da gentleman del chitarrista a Lucianina ("sei una gran gnocca" :D) e, ancora prima, le graffianti e divertenti note della Litizzetto stessa sul look della band ("è carnevale!") e del maestro d'orchestra in giacca bianca ("poi dopo fa anche i gelati"), ma soprattutto per le canzoni che hanno portato. Migliore delle due, per me, Dispari, che purtroppo non è stata votata dal pubblico: potrebbe sembrare "strana" all'inizio all'orecchio abituato a canzoni "tipiche" del Festival al ma dopo il primo minuto di canzone, vi assicuro, vorreste risentirla tutta ancora e ancora e ancora, soprattutto il travolgente e velocissimo ritornello. Se vincesse l'altra canzone che hanno presentato, Vorrei, nonostante fosse migliore Dispari, sarebbe l'ideale ciliegina sulla torta di questo festival "alternativo" che finalmente esce dagli schemi e lo fa guardando alla modernità.

Pssst! Dato che ero tutta "impizzata" ho pensato bene di fare un video dove faccio sostanzialmente una sintesi di quanto detto sopra. Quindi ve lo beccate :D

Voi avete guardato la prima puntata ieri? Opinioni? :)

martedì, febbraio 5

I miserabili- il film

Un altro video per la gioia dei vostri occhi (pfffff!). Questa volta si parla di Les Miserables, film uscito qui in Italia il 31 Gennaio 2013, ovvero la trasposizione cinematografica del famoso musical che a sua volta è tratto dal romanzo I miserabili di Hugo. Se non siete ancora andati a vederlo che cosa aspettate?!
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