domenica, febbraio 26

Primavera alle porte e "Crostatine flan di pesche e amarene con chantilly di cioccolato" simil Montersino

Probabilmente il titolo più lungo nella storia del blog!
Ciao Ragassuoli!
Oggi sono euforico per la bella giornata. La temperatura è diventata bella mite - verso mezzogiorno quando sono uscito a prendere pane e giornale c'erano circa 14° - , il sole brillava alto e sicuro di se nel cielo e soffiava un venticello fresco e non freddo... Un paradiso!
Quando arrivano queste giornate mi sento ricaricare. Quindi, con la Scimmietta impegnata a lavorare tutto il giorno da scribacchina, mi sono dedicato alla torta per l'anniversario dei miei genitori, che quest'anno festeggiano le nozze di perla. Ben 30 anni passati a sopportarsi a vicenda, e se viveste con loro capireste quanto è strano! Scherzi a parte, quest'anno ho dato loro una scelta: un dolce o un'ampio assortimento di pasticceria salata. Hanno optato per il dolce, e io mi sono ispirato a Montersino ( che novità!).
Non avendo però voglia tempo e spazio tra frigo e congelatore per seguire la ricetta alla lettera, ho preferito seguire alla lettera l'idea del dolce adattandola a materiali e procedimenti più comuni.
Con gli avanzi ho fatto delle piccole tartellette, ma le dosi che vi do bastano per una torta unica del diametro di 28 cm oppure delle piccole tartellette.
Cominciamo!

Crostata flan di pesche e amarene con chantilly di cioccolato

ingredienti:

Per il flan di pesche e amarene
500g di panna fresca
200g uova intere
125 g zucchero semolato
1 bacca di vaniglia
25g amaretto di Saronno

Per la glassa lucida al cacao
60g acqua
50g latte
75g zucchero semolato
15g burro di cacao
3g colla di pesce
25g cacao amaro
5g amaretto

Per la chantilly al cioccolato
250g latte intero
75g tuorli
75g zucchero semolato
13g maizena
50g cioccolato fondente
250g panna fresca

Per la finitura

400g pasta frolla
pesche sciroppate q.b.
amarene fabbri q.b.
10g di cacao amaro.


Per prima cosa, stendiamo la pasta frolla e foderiamo la tortiera (io ho usato una da 26 cm, e con gli avanzi ho fatto altre tartellette monoporzione) precedentemente imburrata, bucherellando bene.
Il burro sulla tortiera non serve in questo caso perchè non si attacchi - la pasta frolla ricca di burro di suo già non si attacca - bensì per condurre meglio il calore oltre il metallo, attraverso il grasso, e riuscire a cuocere uniformemente anche il fondo della crostata.
Inforniamo quindi in forno già caldo a circa 170° fino a doratura (15'/20' a seconda del forno).
Mentre cuoce prepariamo l'impasto per il flan: mettiamo a bollire la panna, e in una ciotola capiente mescoliamo con una frusta le uova, i semini della vaniglia (non buttate via la bacca vuota che la useremo dopo!), lo zucchero e l'amaretto. Quando la panna bolle, versiamola a filo nella ciotola sbattendo bene.
Appena il nostro guscio di frolla sarà dorato togliamolo dal forno e abbassiamo la temperatura a 150°.
Adagiamo sulla frolla delle amarene e delle fettine di pesca sciroppata, poi versiamo fino a mezzo cm dall'orlo il composto per il flan e rimettiamo in forno finchè non si sarà del tutto rappreso (20'/25' con il mio).
Durante la cottura prepariamo la crema pasticciera al cioccolato: mescoliamo con una frusta in un recipiente tuorli e zucchero, poi una volta sbiancati la maizena. Spezzettiamo al coltello il cioccolato, poi mettiamo il latte sul fuoco con dentro la bacca di vaniglia e non appena inizia il bollore togliamo la bacca, togliamo dal fuoco, versiamo un po' di latte nel composto di uova mescolando con la frusta per renderlo un po' più liquido poi versiamo tutto nel pentolino del latte e rimettiamo sul fuoco, mescolando di continuo con la frusta per evitare che si attacchi sul fondo o si formino grumi. Quando addensa e inizia a formare i primi vulcani (le bolle per intenderci) togliamolo dal fuoco e versiamo il cioccolato e pezzetti, mescolando per amalgamare. Stendiamo quindi la crema in una pirofila a raffreddare, coprendola con la pellicola a contatto. Togliamo la crostata dal forno e mettiamola a raffreddare, poi procediamo con la preparazione della glassa: mettiamo ammollo in acqua fredda la colla di pesce, e messi tutti gli altri ingredienti in un pentolino portiamo a bollore. Togliamo dal fuoco, diamo una mescolata con il frullatore ad immersione o un frustino, e quando la temperatura scende a 60° aggiungiamo la colla di pesce, ben asciugata mi raccomando, e mescoliamo.
Versiamo la glassa sulla crostata e poniamo in freezer per un'ora. Mentre quest'ultima si raffredda, montiamo la panna e incorporiamo con una spatola e dei movimenti dal basso verso l'alto la crema pasticciera al cioccolato, mettiamo la chantilly in una sac a poche e riponiamola in frigo fino al momento dell'utilizzo. Passata l'ora prendiamo dal freezer la crostata e sformiamola dalla tortiera (ora che è congelata sarà molto più facile) poi decoriamo tutto il bordo con abbondanti cupole di chantilly, lasciando libero il centro di modo che si veda bene la glassa lucida. Spolveriamo la chantilly con cacao amaro, mettiamo al centro della crostata delle fettine di pesca e caramelliamole leggermente con un breve passaggio di cannello.
Buon appetito, vi lascio con le foto delle crostatine intanto, sabato faremo le foto della sorella maggiore.
Ciao, alla prossima!!!



domenica, febbraio 19

Mudcakes monoporzione con curd all'arancia

Ciao Ragassuoli! Finalmente questo freddo becco sta incominciando a lasciare il posto alla primavera, già allungando il nasone riesco a sentire i profumi dei fiori che da lontano ci attendono. O magari è solo euforia domenicale, dovuta al ritorno sui fornelli.
Già, perchè dopo aver trascorso qualche giorno in compagnia di una bella dose d'influenza la scorsa settimana, un vago senso di pesantezza allo stomaco mi era rimasto, e con esso un vago senso di allontanamento dai fornelli. Strano ma vero, cucinare dolci mi andava persino contro.
Per fortuna questo week end ho scoperto che si trattava solo di cosa passeggera, e con delizia e gioia della Scimmietta ho preparato:

Monoporzioni di mudcakes con curd all'arancia

ingredienti:
per le mudcakes;
-40 g di cioccolato fondente al 70%;
-100 g di cioccolato al latte di buona qualità;
-110 g di burro;
-55 g di uova (1 uovo medio);
-120 ml latte intero;
-190 g di zucchero semolato;
-80 g farina autolievitante;
-20 g farina 00;
q.b. di cannella in polvere e pimento;

per il curd;
-1 arancia;
-la scorza di 1/2 limone;
-50 g burro;
- 1 uovo intero;
- 1 tuorlo;
- 75 g di zucchero semolato;


Allora, iniziamo con le mudcakes; potete usare gli stampini che preferite, io vi consiglio uno stampo per muffins foderato con gli appositi pirottini, renderà molto più semplice lo sformarle.
Ok, per prima cosa accendiamo il forno, statico a 175°.
Poi scaldiamo il latte senza farlo bollire e sciogliamoci dentro i due cioccolati, mescolando fino a ottenere una bella crema omogenea e lucida.
Poi, montiamo il burro con lo zucchero prima con un cucchiaio di legno poi con una frusta elettrica, aggiungendo poi il composto di cioccolato un po' alla volta, poi le spezie, la cannella e il pimento (io ho messo mezzo cucchiaino di cannella e un quarto di pimento), e l'uovo.
Aggiungiamo quindi le farine miscelate tra loro e setacciate senza mescolare troppo, fermandoci appena sono state incorporate bene all'impasto.
Porzioniamo l'impasto nei pirottini (io per comodità uso un cucchiaio da gelatiere) e inforniamo lasciando cuocere per 25' - 30' a seconda del forno. Saranno pronti quando infilato uno stecchino al centro questo uscirà pulito.
Non temete quando vedrete che le cakes non crescono come i normali muffins, e anzi, la superficie si spacca tutta: è normale.. anzi, quella crosticina spezzettata e croccante sarà la loro maggior attrattiva...yumm!!

I nostri dolcetti sono già buoni così, ma perchè non renderli ancora migliori?
Prepariamo quindi il semplicissimo curd, per cui l'unica attenzione da avere sarà non farlo bollire per non stracciare le uova, non avendo farina all'interno si comporterà più come una crema inglese per intenderci. (a pensarci il curd è inglese...)
Grattugiamo la scorza dell arancia e metà di quella del limone, e mettiamole in un pentolino.
Poi, per recuperare più succo, peliamo a vivo l'arancia e, tagliata a tocchi, diamo una frullata veloce. Basterà passarla al colino, versando il succo nel pentolino dove abbiamo già messo le bucce degli agrumi, per recuperare più succo che con la classica spremitura. Aggiungiamo nel pentolino lo zucchero, l'uovo, il tuorlo e il burro, poi mettiamo il tutto su fuoco molto dolce e mescolando con una frusta iniziamo a cuocere. questo è l'unico passaggio in cui fare un po' di attenzione come dicevo prima. Se avete un termometro potete facilmente controllare che non vengano superati gli 85 gradi - calcolate però l'inerzia termica, e non toglietemi il pentolino dal fuoco quando siamo a 85°!!- , mentre ad occhio dovrete aspettare quando muovendo la frusta vedrete una reazione più 'cremosa' della superficie, e immergendo velocemente un ditino pulito, controllate quando lo vela - a quel punto è pronta per essere trasferita in una ciotola e, coperta con pellicola a contatto, fatta raffreddare.

Per il montaggio del dolce avete due semplici strade:

- Con la sac à poche siringate una dose di crema dentro ogni tortino, infilando la punta al centro e penetrando di uno o due cm, creando quindi dei piccoli cupcake.

- mettete della crema sul piattino, sformate la tortina dal pirottino e adagiatela con la base rivolta verso l'alto, colandovi poi sopra ancora un po' di crema.


Io ho scelto l'ultima opzione; vi lascio con la foto, e vi auguro buon appetito e buona domenica!!!!

mercoledì, febbraio 15

Inutilità.


"Giornali inutili come l’Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero chiusi definitivamente." (scroscio di applausi)

Se ieri sera avete seguito il Festival di Sanremo avete presente queste parole. Ma anche se non l'aveste visto in diretta, questa frase l'avrete sicuramente sentita rimbalzare da telegiornale a talk show. Non sarebbe possibile altrimenti! Quello di Celentano è stato un intervento provocatorio e scomodo per molti; questa sentenza in particolare (perché di sentenza si tratta, non illudiamoci del contrario) ha provocato reazioni immediate. 
Forse sapete già che sia Moreno che io non siamo cristiani; ciononostante in questa discussione mi sento  di esprimermi (e penso di parlare bene a nome di entrambi) contro questa sentenza. Nessun giornale, periodico o qualsivoglia pubblicazione dovrebbe essere soppresso, semplicemente per il fatto che viviamo in una democrazia, e uno dei fondamenti della democrazia è (ripetetelo con me, a volte fa bene ricordarselo) la libertà d'espressione.
Quindi, siete contro quello che ha detto Celentano, penserete voi. 
UN ATTIMO! Ho detto di essere contro questa frase in particolare, non contro ciò che ha detto il cantante (a prescindere che, essendo appunto cantante, non è poi così scontato che ci venga a fare la predica sulla società e su Dio). Dopo la ormai famigerata sentenza, e dopo l'immediato scroscio di applausi e grida di giubilo del pubblico pecorone, Celentano ha però così continuato:

"Si occupano di politica e delle beghe del mondo anziché parlare di Dio e dei suoi progetti. E non hanno la più pallida idea di quanto sia confortante per i malati leggere di ciò che Dio ci ha promesso."

AH! MA ALLORA...! Ma allora, carissimi, come sempre i vari telegiornali e talk show e chi più ne ha più ne metta non perdono l'occasione per fare della polemica gratuita, senza pensare a ciò che il soggetto di tale polemica volesse veramente dire. Così quello che credo fosse il vero messaggio di Celentano passa inosservato, mentre tutti sono impegnati a dire e pensare cattivo Celentano, ma cosa fa lì al Festival a fare da profeta e filosofo quando lui profeta e filosofo non è. 
La "sentenza" iniziale, ammettiamolo, è volutamente e stupidamente provocatoria. Perché stupidamente? Ma perché è ovvio che i media si sarebbero concentrati solo su quella, tralasciando il resto. Hanno isolato una frase tirandola fuori dal contesto e ci hanno ricamato sopra a loro piacere. E questo, ragazzi, mi fa andare in bestia.
Il punto è che secondo me Celentano ha ragione: la Chiesa non deve occuparsi di politica, cioè del mondo terreno, ma della spiritualità, ovvero della salvezza delle anime che lo popolano (le anime dei cristiani che popolano il mondo, beninteso). Questo almeno è il messaggio che deriva dalla visione dell'intervento su Youtube, che sono andata a cercare prima di scrivere questo post, perché, no, non voglio essere un'altra pecorona nella massa dei già troppi Italiani pecoroni che scrivono e parlano di cose che non conoscono. 
Se volete anche voi guardarvi (o RI-guardarvi) l'intervento di Celentano, trovate il video qui (prima parte), qui (seconda parte), qui (terza parte) e qui (quarta parte). 
Per essere totalmente chiara, Celentano non ha parlato solo di questo. Io ho preso in considerazione questa parte solo perché è quella che mi ha fatto riflettere di più. 

E voi avete un'opinione a riguardo? Avete guardato il Festival? 

Giulia

domenica, febbraio 12

Amore incondizionato

Sapete, spesso mi trovo a pensare al mio vecchio cagnolino. Avendolo preso con noi quando avevo undici anni siamo cresciuti assieme e mi ha fatto un bene incredibile. Tralasciando l'amore che ha saputo darmi e l'amore che è riuscito a tirar fuori da me, un bambino parecchio chiuso e un ragazzo completamente chiuso poi, mi ha regalato un'infinità di ricordi che conservo come preziosi tesori.
Non che non ami Giulio, sia ben chiaro: ma è il cane dei miei, non il mio, fa parte della famiglia ma non come lo era per me Sansone. Non si tratta di reggere un confronto, sarebbe ingiusto perchè nessuno potrà mai prendere il suo posto, e nessuno dovrà mai, in quanto ogni cane deve essere amato per quello che è e non usato come un tappabuchi per il cuore. Probabilmente quando io e la Scimmietta prenderemo un cane nostro una volta finito il nido riuscirò a sentire nuovamente quel legame speciale che assomiglia di più alla simbiosi e che va oltre l'affetto (seppur enorme) che provo per Giulio.
E' per questo che secondo me ogni bambino dovrebbe crescere con un compagno animale, e che ogni animale merita un bambino che lo ami incondizionatamente.

Per questo motivo vi lascio con un video che spiega meravigliosamente cosa intendo.
Ciao Ragassuoli buona domenica!


BSS | Stray Rescue of St. Louis from Bruton Stroube Studios on Vimeo.

venerdì, febbraio 10

Il vizietto (La cage aux folles)

Come potete immaginare, domenica scorsa siamo andati a vedere Il vizietto (La cage aux folles) al teatro stabile Rossetti di Trieste.


Spettacolo veramente bello, anche se di solito apprezzo maggiormente i musical con almeno le canzoni in lingua originale, devo ammettere che ne sono rimasto entusiasta!
Affrontare il freddo pugente della bora e il caotico traffico nelle viuzze microscopiche attorno al Teatro sono stati disagi ampiamente ripagati da un cast eccezionale e simpaticissimo, in cui spiccavano Bocci e Ghini, che hanno ampiamente fatto loro il palco. Tra l'altro, non sapevo che i due avessero doti canore di quel livello, oltre che di recitazione! Un grosso applauso anche all'attore che recitava nella parte del figlio della coppia omosessuale, davvero una voce potente e limpida, bravo bravo bravo.
Le quasi tre ore di spettacolo sono VOLATE, e per la prima volta alla fine tutto, e dico tutto il pubblico della platea si è alzato in piedi ad applaudire.
Alla fine ci siamo fatti riconoscere anche questa volta, cacciati dal personale alla fine dello spettacolo, quando stavo scattando diverse foto alla Scimmietta per il suo blog di outfits, perchè il teatro ormai doveva chiudere... Sempre a farci riconoscere!

Il prossimo spettacolo teatrale all'orizzonte è il 'I promessi sposi' di Michele Guardì, del quale ho sentito opinioni davvero contrastanti: non vedo l'ora di scoprire chi ha ragione!

Ciao, buon weekend!

sabato, febbraio 4

Forza di volontà

Sono uno che pensa troppo, questo lo so. I miei poveri neuroni sono schiavizzati, costretti a turni disumani, senza ferie né festività e sfruttati fino all'osso. E nemmeno il loro visto che i neuroni, di ossa, non ne hanno.
E quindi penso, ragiono, rimugino. E ultimamente mi è capitato sempre più spesso di pensare alla forza di volontà.
Il perchè è presto detto: mi sono sempre ritenuto un debole, una verza senza la benchè minima traccia di forza di volontà, e ora mi trovo ad andare, quasi tutti i giorni, appena finito lavoro a farmi altre ore di lavoro per fare il nido a me e la Scimmietta. Freddo, stanchezza, dolori e mancanza di voglia di lavorare non sembrano fermarmi. Ma è davvero questa la forza di volontà? Io l'ho sempre vista come un'energia, come una forza appunto, motrice che spinge il corpo o la mente oltre i territori che di solito l'uomo batte, che carburante entra nelle vene e ci fa andare avanti quando chiunque al nostro posto si arrenderebbe. L'ho sempre vista come qualcosa di eroico, di mistico, e ho sempre invidiato chi l'avesse.
Però di eroico il mio ostinarmi ad andare a proseguire di un niente ogni giorno, senza quasi vedere i risultati, non ci vedo niente. Sembra più un muoversi per inerzia, perchè non ne posso fare a meno se voglio che quel tetto sopra la testa sia utilizzabile, non c'è energia ma solo annullare tutto ciò che si oppone al farlo e proseguire, un lavoro dopo l'altro, un passo dopo l'altro ogni giorno. Più che una coraggiosa decisione la vedo come un'invisibile serie di muri, che sbarrano ogni strada che potrebe portarmi lontano da lì.
E se fosse davvero forza di volontà?
Allora tutta la mia visione della mia vita, i miei giudizi su me stesso sarebbero sbagliati; tutti gli anni di problemi più o meno seri da ragazzo e da bambino a scuola, da me sempre etichettati come -non ho voglia di fare, non ho volontà- andrebbero rivisti.
Perchè non studiavo, perchè la vivevo così male se la forza di volontà per farlo c'era? Perchè ho sprecato così le mie capacità, cedendo ai timori e al nero dentro me che mi perseguitava se avevo la capacità di sfidarli e di vincere?
Alla fine però non cambiano i motivi, forse un fallito resta sempre un fallito qualunque siano le cause e le strade avverse che l'han portato a quella condizione.
O forse con questa svolta, questa decisione di non cedere stavolta, di non ripetere gli errori di sempre, forse questa porta finalmente a dare un colpo di spugna al cartellino 'fallito' che mi sono sempre sentito appuntato al petto, probabilmente appuntato proprio da me.
Magari sarà testardaggine invece che forza di volontà, però magari per una volta può andar bene lo stesso per riscattarmi, anche se decisamente meno nobile.
Non lo so, e non credo lo scoprirò facilmente, per quanto di sicuro ci penserò ancora per un bel po' di notti insonni.

E voi? Che ne pensate della forza di volontà? Fa parte di voi oppure no?
Sono curioso di leggervi! ^^

Buon weekend ragazzi,

Moreno

venerdì, febbraio 3

Nonna, lascia quella tv

L'altro giorno ho sorpreso mia nonna davanti alla tv. Che gran novità, è sempre lì davanti...questa volta guardava Rai Uno e stavano trasmettendo lo spot di Affari tuoi: lei lo stava ripetendo a memoria, con la voce in un basso e fluido mormorio, come se stesse dicendo una preghiera, guardando il presentatore nello schermo come si guarda il sacerdote in una chiesa.
Mia nonna mi ha davvero fatto paura. Non sto scherzando, vederla così mi ha davvero dato i brividi.
Vorrei dilungarmi sullo scottante tema degli anziani incollati al teleschermo perché non hanno nient'altro da fare durante la giornata, ma non posso. Fate finta che l'abbia fatto (tiritera sui nonni e nonne d'Italia lasciati in balìa di Beautiful e La vita in diretta e altre trasmissioni simili, affinché la tv stessa faccia loro da balia), io devo tornare al mio latino. Traduzioni a più non possoooooooo!
Giulia
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