domenica, luglio 24

Scaloppina alle ciliegie

Vedere quelle belle ciligione rosse e succose, da mezzo chilo l'una, vendute nella piccola bottega del paese dopo esser state colte da un contadino del luogo... come non desiderare di usarle in qualche ricetta che le veda protagoniste? Siamo in estate! E per una volta, volevo dar loro lustro prima di arrivare al dolce, però senza faticare troppo ai fornelli, che fa caldo! ..quindi, ispirati dagli abbinamenti dell'Est e Nord europa di carne e frutta..

Scaloppine di pollo alle ciliegie ( per 2 persone )

Ingredienti:

2 fettine di petto di pollo;
una bella manciata di ciliegie;
1/2 cipolla rossa di tropea;
1 dito di Marsala;
sale
pepe
burro e olio evo q.b.
farina q.b.
un pizzico di paprika
un pizzico di cannella


Allora, il tutto è mostruosamente semplice! Per prima cosa snoccioliamo le ciliegie, tagliandole a metà: mettiamone da parte un terzo circa, e le restanti le frulliamo con il minipimer.Poi infariniamo le fettine di pollo, in una padella facciamo scaldare un po' di burro e un giro d'olio evo. Quando è caldo ci mettiamo le fettine di carne, le lasciamo colorire da entrambi i lati, poi le togliamo momentaneamente dalla padella. Mettiamo in padella la cipolla tagliata sottilmente, lasciamola andare un pochino, poi aggiungiamo le ciliegie frullate e le spezie. Lasciamo asciugare un pochino a fiamma media, poi mettiamo anche le restanti ciliegie e il Marsala. Tenendo la fiamma viva e mescolando facciamo evaporare ma non del tutto, rimettiamo nella padella la carne e lasciamo qualche minuto a fiamma un po' più bassa a prendere tutti i sapori. Regolare di sale e pepe, e servire con una bella e fresca insalata.
Ciao Carissimi, alla prossima!

Ecco come si presenta il piatto..


Fidatevi, vedersi in tavola un sughetto così rosso acceso, con quelle cipolle lucide lucide... mmmhhh ^^


lunedì, luglio 18

Un bel week-end

Ciao a tutti! È da un po’ che non riuscivo a scrivere qualcosa da pubblicare su questo salottino, anche perché ero, fino a un paio di giorni fa, occupata con gli esami. Ebbene sì, ho avuto esami fino a metà luglio e vi assicuro che non ce la facevo più! Vedevo tutti gli altri attorno a me godersi le proprie vacanze (beh, a parte Moreno, che lavora ancora, non lo invidio affatto) e io rodevo tantissimo. Ma ora sono anche io libera e felice, e posso occupare il mio tempo a fare cose più costruttive che studiare: scrivere post sul blog, per esempio, oppure stare tutta la mattina in pigiama perché tanto nessuno me lo vieta e non ho nulla da fare. Ah, la bella vita!
Ma veniamo a noi: sabato, il primo giorno ufficiale di vacanza, sono uscita con mia madre a Gorizia per vedere un paio di film nell’ambito del festival internazionale e premio per la sceneggiatura intitolato a Sergio Amidei. Davano un film di Truffaut, Gli anni in tasca (1976), e un film muto del 1925, Der Kilometerfresser, con accompagnamento musicale dal vivo. Ci siamo godute entrambi i film, che ci sono piaciuti moltissimo, e abbiamo avuto anche tempo per una visita alla mostra Signori, si parte! Come viaggiavamo nella Mitteleuropa, che, tra parentesi, ho scoperto essere curata dalla mia ex professoressa di tedesco. Se siete dalle parti di Gorizia, vi consiglio di andarla a vedere e di fare un salto all’Amidei! Non ve ne pentirete, ve lo prometto :)
La cena? Assieme a Moreno, ovviamente, che è stato tanto dolce da cucinare un pasto delizioso solo per noi due (e anche veloce da fare, a detta sua!) a base di allegria, Kebab, crostini di pane con spezie, salsa tzatziki, insalata…
e, come dessert, ghiaccioli fatti ad hoc con succo di lime, perfetti per rinfrescare la calura della serata!
Se posso confidarvi una cosa, beh, il fatto che abbia cucinato apposta per noi due, e in particolare per festeggiare la –temporanea- fine dei miei esami, beh, è stata una cosa carinissima che mi ha fatto davvero felice. Passare una serata del genere, a chiacchierare davanti a del buon cibo, un bicchiere di birra e in sua compagnia, è davvero il massimo per me, anche perché ogni momento passato con lui è in realtà, per quanto magari da fuori possa sembrare ordinario o cosa di tutti i giorni, così bello che non posso fare a meno di essere davvero riconoscente di averlo al mio fianco in questo (si spera lungo) percorso che è la vita.
E domenica, vi chiederete voi? Beh, domenica ci siamo schiodati da casa (cosa insolita per noi due, che siamo dei veri ciabattoni!) e siamo andati assieme in centro città per fare un giro per il mercatino delle pulci, che si svolge ogni quarta domenica del mese. Entrambi amiamo questi mercatini, sia perché ci piacciono gli oggetti che appartengono ad anni diversi dai nostri, sia perché sono una tale accozzaglia di cose che ci si può trovare di tutto! Moreno è stato tanto dolce da regalarmi una piccola borsetta in velluto e con un’applicazione di perline (un amore!) e io ho trovato una borsa tipo cartella in cuoio bordeaux che, a detta della ragazza che me l’ha venduta, era stata fatta a mano negli anni ’70 ed era appartenuta a chissà quale scolaretta (e in effetti ci sono tracce d’inchiostro dentro ^^).
Poi, naturalmente, abbiamo passato la serata assieme, guardando Dottor House (cavoli, mi sa che quella di domenica è stata l’ultima puntata in assoluto! NOOOOOO!) e sorseggiando un delizioso mojito preparato da Moreno.
Spero che il vostro weekend sia stato tanto soddisfacente quanto il nostro!
Giulia

mercoledì, luglio 13

Cheesecake alle pesche, amaretti e moscato

Ciao Ragassuoli! Questa estate proprio non sono fortunato.. questo fine settimana l'ho passato chiuso in casa, dopo due giorni che andavo a lavorare con le coliche mi son trovato anche una bella febbrina. E può esserci brutto tempo quando uno non può uscire? Figurarsi! Quindi le alternative restavano leggere e cucinare. A quel punto mi è tornato in mente che poco tempo fa mi ero fatto un regalo, uno stampo per semifreddi monoporzione... Guardate che bello!



E' lavabile in lavastoviglie - per chi ce l'ha - e ha in dotazione un pratico estrattore per non diventar matti a convincere le proprie creazioni a uscire. Era da allora che avevo voglia di usarlo per qualcosa, ma mi era sempre mancato il tempo...finora!
Visto il caldo torrido di questi giorni, ho optato per qualcosa di fresco e leggero..
Così con pochi semplici ingredienti, ho fatto queste

Cheesecakes alle pesce, amaretti e moscato


Ingredienti per sei porzioni:

200 gr Mascarpone;
125 gr ricotta;
60 gr zucchero a velo;
1 pesca bella matura;
30 gr burro;
80 gr amaretti;
14 gr di colla di pesce (8+6)
200 gr Moscato;
40 gr di miele d'acacia;
Cioccolato fondente qb;


Se non avete degli stampini piccoli, potete usare dei coppapasta ( ne verranno di meno però ) oppure un anello regolabile e farne una sola di circa 20 cm di diametro.
Vi consiglio di munirvi anche di fogli di acetato, vi faciliteranno il compito di sformarli e di rivestire le cheesecake di cioccolato.
Per prima cosa tagliamo i fogli di acetato in strisce di pochi mm più alte degli stampini e come lunghezza regolatevi sul fatto che i due bordi, una volta rivestito lo stampo, dovranno sovrapporsi di pochi centimetri. Se usate invece un anello regolabile, visto che di solito hanno il bordo abbastanza alto tagliate l'acetato in modo che sia alto circa 8 cm.
Fatto questo rivestite gli stampi, avendo cura di posizionare un foglio di acetato anche sul fondo, tra lo stampo e il contenitore o la tegli su cui appoggia. Sembra un lavoro noioso, e lo è, ma vi faciliterà immensamente le cose!
Ok, ora iniziamo il dolce :) Sbricioliamo gli amaretti e fondiamo il burro, stando attenti a non farlo friggere, poi mescoliamoli tra loro. Mettete circa un cm di composto sul fondo dello stampo, e pressatelo con il dorso di un cucchiaio. Se come me usate stampini piccoli, il cucchiaio non passerà: io ho usato un pestello da cocktail ^^ la necessità aguzza l'ingegno, dicono.

Fatto questo, togliete dalla pesca sei sottili fettine, e frullate il resto. In una ciotola con la frusta incorporate al mascarpone lo zucchero al velo e la ricotta setacciata. Prendete 6 grammi di gelatina in fogli, ammollata e strizzata, scaldate la purea di pesca e quando è calda fateci sciogliere la gelatina, poi incorporate il tutto al composto di mascarpone. Con una sacca da pasticciere riempite gli stampi fino a un cm sotto il bordo, e decorate ognuno con una fettina di pesca.
Mettete in frigo a riposare mentre continuiamo.
Scaldate il miele, e mescolatevi la restante colla di pesce ammollata e strizzata ( 8 gr), poi unite il moscato. Non mescolate con la frusta o vi si formerà uno spesso strato di schiuma. Lasciate raffreddare un po', poi prima che la gelatina inizi a tirare versate il composto negli stampini fino al bordo, avendo cura che la fettina di pesca venga coperta.
Mettete poi il tutto in freezer e lasciate solidificare. Trascorsa qualche ora, pensiamo alla finitura:
Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria: l'ideale con questo caldo sarebbe temperarlo, sennò fuori dal frigo avrà più facilità a sciogliersi.
Comunque sia, pronto il cioccolato prendiamo la prima cheesecake, togliamogli l'acetato, ricopriamo quest'ultimo di cioccolato fuso con la spatola e ritorniamo ad avvolgerlo attorno alla cheesecake, tenendolo in posizione per qualche secondo. Il freddo del dolce congelato farà tirare quasi immediatamente il cioccolato, e potremo riporlo in freezer. Completiamo allo stesso modo tutte le tortine, ed è fatta!
Abbiate solo cura di tirarle fuori dal congelatore e riporle in frigorifero qualche abbondante ora prima di servirle, in modo che scongelino lentamente.

Buon appetito! ^^


Ecco come si presenta il dolcetto finito. Se avete temperato il cioccolato ( cosa che io non ho fatto, visto che il congelatore su in casa era pieno e ho dovuto fare la procedura di rivestimento in cantina, senza piani di lavoro né fornelli ) potete anche avvolgere con un nastrino arancione in stoffa, per dargli un'aria più raffinata. Solo, non stringete troppo il nodo, mi raccomando! ^^

Ciao Ragassuoli, alla prossima!!

sabato, luglio 9

Risotto alle fragole e ortica

Ciao Ragassuoli!
Oggi niente dolci, ma un primo insolito e delicato.
Tutto è nato da uno dei soliti tentativi culinari atti a gustarmi il sorriso della Scimmietta. Davvero, adoro vederla felice!! Sapere che il piatto che ho fatto per lei le piace, che è contenta...Wow! Ripaga qualunque fatica culinaria. E questo non ha fatto eccezione per fortuna... Sono andato abbastanza sul sicuro perché alla Pincipessa Scimmiesca piacciono le fragole... Però è comunque un risotto particolare, ha una componente dolciastra data dalle fragole che a qualcuno potrebbe non piacere... ha un suo fascino ma non è detto che tutti lo capiscano, ecco! :)

Risotto alle fragole e ortica
-dosi per due persone-

140 gr di riso vialone nano
brodo vegetale
100 gr di getti di ortica, avendo cura di prender su le punte solo con le foglie più giovani e tenere
40 gr fragole
30 gr burro
1/2 cipolla
1/4 bicchiere di sauvignon
sale e pepe
olio evo qb


Molto semplice come risotto, e di sicuro effetto.
Per prima cosa lavate l'ortica - punge molto di meno poi- e passatela al coltello, poi mettetela in una casseruola con 15 gr di burro e fatela cuocere a fuoco basso. Dopo circa 5 minuti, aggiungeteci le fragole tagliate in quattro, e lasciate cuocere ancora un paio di minuti. Aggiustate di sale e pepe.
Io di solito faccio il risotto in una larga padella, così mi hanno insegnato, però ho sentito anche opinioni completamente contrarie quindi usate la pentola o padella che più vi aggrada, metteteci un giro d'olio e fate soffriggere la cipolla tagliate finemente. Quando diviene trasparente, aggiungere il riso alzando la fiamma, tostarlo leggermente e sfumare con il sauvignon. Poi cuocere aggiungendo poco a poco il brodo bollente, avendo cura di tenere il riso all'onda.
Cinque minuti prima della fine cottura del riso, aggiungere l'ortica e le fragole. Finita la cottura mantecare con il rimanente burro, e servire :)
Alla Scimmietta è piaciuto molto!
Se volete dargli un tocco in più sostituite il sauvignon con dello sherry.
Vi lascio con le foto.. alla prossima!




Ecco qui il risottino...si presenta bene no? ^^ E quel leggero rosato che la fragola dà al chicco di riso, beh...è adorabile! :)


Un particolare... Per il servizio vi consiglio di mettere sopra in bella vista uno o due pezzetti di fragola tra quelli rimasti più integri nella cottura, lo rende molto più gradevole da vedere :)

lunedì, luglio 4

Tris di panne cotte ..speziali!

Grosso modo tutto è partito così.
"Amore, ho pensato a una nuova ricetta da farti! Delle panne cotte particolari..."
E la Scimmietta " Nnnn! Dolci al cucchiaio, i miei preferiti! "
Al che io, dimostrando davvero una scarsa attitudine alla sopravvivenza, dico" Dovresti dire cse da mangiare, le mie preferite!".
E termino qui il dialogo, per non rovinare l'immagine di elegante e raffinato primate che avete della mia Scimmietta :) ma le ho meritatamente sentite.
Comunque in realtà ho poco di che lamentarmi, sono io il primo a cercare sempre nuovi modi e nuove ricette per viziare la mia dolcissima Principessa, e ogni volta che riesco a vederle gli occhietti che si illuminano la gioia è immensa.
Ma torniamo a noi. La ricetta in sé non ha nulla di eccezionale, forse è un pò azzardata magari - anche se alcuni abbinamenti li avevo già sentiti - però è perfetta per un dopocena estivo un po' più chic del solito.
Andiamo a iniziare, vi va? :)


Tris di panne cotte...speziali

300 gr di panna fresca
200 gr di latte intero alta qualità
130 gr di zucchero
10 - 12 gr colla di pesce ( io ne ho usati 12 )
1 cucchiaino e mezzo scarso di agar agar
1 pesca
5 fragole ( qualcosa di più se sono piccole )
un rametto di ribes rosso
zucchero liquido al 70% ( la ricetta quì)
7 foglie di basilico
un rametto di rosmarino
due rametti di lavanda



So che gli ingredienti sembrano strani, e lo sono! ^^
Sono diventato paranoico pensando agli abbinamenti, alle consistenze... Qualche mese fa avevo sentito di una bagna leggermente aromatizzata al basilico per un dolce alle fragole fatto dal pasticciere Eric Lanlard, e una confettura alle pesche con dentro qualche fogliolina di rosmarino la conoscevo da anni ma... dare a un dolce un sapore deciso di queste erbe? E che cosa abbinare alla lavanda, che già di per sé ha un sapore difficile??
Alla fine questo è il risultato, migliorabile sicuramente ma soddisfacente!

Per prima cosa pensiamo a fare il top delle panne cotte, la gelatina alla frutta che fa loro da cappellino.
Io ho usato come stampo quello per i muffins, e mi sono trovato davvero bene!
Per prima cosa prepariamo lo stampo, rivestendolo con dei fogli di acetato ritagliati apposta. Se non li avete, al massimo potrete sformarli come me da congelati passandoli velocemente su un fornello. Ma vi consiglio decisamente di usare l'acetato!
Poi prepariamo la frutta: prendiamo la pesca snocciolata sbucciata e ridotta a fettine, e mettiamola in un pentolino tutta tranne qualche pezzetto intero, uno per ogni panna cotta alla pesca. Mi spiego, se usate le mie dosi verranno 12 panne cotte, quindi vi serviranno 4 pezzetti di pesca. Messi dunque da parte, aggiungete nel pentolino tre o quattro cucchiai di zucchero liquido e frullate con il mixer a immersione. Se dovesse essere ancora troppo denso, aggiungete ancora un cucchiaio di zucchero liquido. Poi mettetelo sul fuoco debole, e poco prima che inizi il bollore aggiungete poco meno di mezzo cucchiaino da caffé di agar agar e mescolate con il mixer a immersione. Infine, mettete in un terzo degli stampini i pezzetto di pesca e versatevi sopra un po' di gelatina liquida, facendo uno strato di un cm o poco meno. Poi ripetete i passaggi per gli altri due frutti e vi troverete davanti questo risultato:

Guardate che bei colori! Fa così tanto estate! Mettete a indurire nel freezer.
Proseguiamo aromatizzando la panna cotta.
Mettete gli aromi in tre ciotole, in modo da velocizzare il tutto.

Mettete latte, panna e zucchero mescolati sul fuoco, e poco prima del bollore spegnete e dividetelo nelle tre ciotole, lasciando poi per 15 minuti che le tre erbe diano i loro profumi alla panna. Nel frattempo, mettete la colla di pesce ad ammorbidire in acqua fredda. Io l'ho divisa in tre piatti fondi riempiti d'acqua, e mi son trovato benone. Trascorso il quarto d'ora togliete le erbe dalle ciotole, e uno alla volta rimettete i composti sul fuoco, scaldateli e fatevi sciogliere la colla di pesce, poi riempite gli stampini. Poi via tutto in congelatore di nuovo. Tiratele fuori due orette prima di servirle, impiattatele ancora congelate e poi...servite!
^^ Facile, abbastanza veloce, e davvero profumatissimo!
Provate e sappiatemi dire!


Eccole qui in tutto il loro splendore... io ho decorato il piatto con foglioline delle tre erbe in coppia col frutto usato. Semplice ma elegante dai! :) he he he me le canto e me le suono..

In questa foto si vede bene il pezzo di frutto intero al centro di ogni panna cotta.
Peccato che per foto non si sentano i profumi :)

Ciao ragassuoli, alla prossima!!

venerdì, luglio 1

Vivere è bello!

Da un po' a questa parte non riesco davvero a non essere grata per la magnifica vita che sto vivendo. Voglio dire, anche io ho i miei problemi e le mie scadenze, come tutti ovviamente, ma sto imparando a non lamentarmi di quello che ho, anzi. Mi sento così così felice come non lo sono mai stata, e questo perché sto prendendo coscienza di quanto davvero sono fortunata di vivere la vita che sto vivendo, con le persone che amo, facendo quello che amo. Anche io ho progetti e ambizioni, ma sapete cosa? Anche se non si realizzassero, anche se finissi a fare l'insegnante di italiano/storia in una classe puzzolente di un liceo qualsiasi, sarei felice. Perché, nonostante io voglia migliorare, e faccia di tutto per farlo, mi sento soddisfatta della vita che ho, e ogni miglioramento ad essa non può che accrescere la mia felicità. Per questo sono grata di ogni giorno che passa, e sono felice di vivere questa mia fortunatissima vita.
Non ho miliardi ad aspettarmi in banca, ho un futuro incerto (beh, con una laurea di italianistica non ho molte alternative all'insegnamento) ma sapete cosa? Amo la mia vita. E me ne sono accorta da poco. Prima sprecavo le mie energie a lamentarmi, oppure a deprimermi; vivevo costantemente in attesa di qualcosa che non avevo, e per questo non ero mai davvero soffisfatta della vita che vivevo.
Guardiamoci in faccia: ora sono in salute, i miei cari sono in salute, ho un marito fantastico che mi è accanto sempre, ho poche ma buonissime amiche, la mia situazione all'università fila liscia, sono circondata da persone che mi vogliono bene sul serio.
Perché dovrei volere di più? O meglio, perché dovrei affannarmi e intristirmi per qualche briciola in più? Se troverò un buon lavoro fisso, meglio! Se arriveranno soldi a palate, meglio! Se arriverà la fama e il prestigio, meglio! Ho imparato che, se si ha un atteggiamento speranzoso e positivo nei confronti della vita, si avranno positive ricompense.
Tuttavia, anche senza fama, prestigio e denaro in futuro, la mia felicità, la felicità intensa, semplice e avvinghiante che provo ora, è già completa, alla faccia degli orpelli della società.
Anni fa non avrei mai pensato di dirlo, ma davvero, amo la mia vita con tutta me stessa. Spero che anche voi amiate la vostra.

Giulia
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