giovedì, marzo 31

Vincere, vincere, vincere...(ma davvero) vinceremo??

Per qualcuno l'importante è solo vincere, vincere a tutti i costi, a costo di imbrogliare, a costo di fare i furbi.
Ieri stavo giocando a carte Pokemon con mio nipote (beh, nipote di Moreno, ma in fondo è la stessa cosa) con regole che aveva inventato lui quasi sul momento, che lui non rispettava e che naturalmente portavano solo alla sua vittoria. Sul momento mi ha dato parecchio fastidio, non perché mi seccasse perdere (per quanto possa essere competitiva, è un bambino, cavolo!) ma perché sono una persona molto intransigente: in qualunque cosa, di base nella vita, le regole per me sono fondamentali, e vanno rispettate.
Ma questo fatto mi ha portato a pensare in generale.
Alcuni individui, spinti dai genitori dall'infanzia o perché competitivi di carattere, farebbero di tutto per vincere. Ma vincere così, mi chiedo, che significato può avere? Quando si è bambini, come nel caso di mio nipote, vincere è bello in qualsiasi modo; ma quando uno cresce comincia a porsi certe domande...
Cosa significa perdere, e cosa vincere? Io, sinceramente, preferisco perdere essendo leale e corretta invece che vincere andando contro le regole, in particolare quelle mie personali.
E poi, vincere a che costo? C'è chi sacrificherebbe tutto solo per sentire quel brividino folle di gioia quando crede di avere in mano tutto il mondo. Ma dopo quel delizioso istante cosa ci resta? Solo un profondo senso di vuoto.
Intendiamoci, non sto parlando solo di una misera partitella a ... (nei puntini potete metterci qualsiasi gioco vi venga in mente: briscola, non t'arrabbiare, scarabeo, scacchi, calcio eccetera) ma anche degli scambi d'opinioni. Da molti sono pensati in questo modo: in ogni discussione c'è chi vince e c'è chi perde, chi ha ragione e chi ha torto.
Una mentalità del genere porta solo al disfacimento, secondo me. Innanzitutto in uno scambio d'opinioni vincono entrambi, dato che lo scambio notoriamente arricchisce le persone; uno potrà anche non essere d'accordo con ciò che dice l'altro, ma non è detto che l'altro non abbia ragione. Anzi, possono avere ragione entrambi! Ma certe persone una cosa del genere non riescono proprio a capirla. A dirla tutta, con "certe persone" intendo il 95% della gente che ho incontrato e conosciuto in vita mia. E qui si torna all'inizio: perché tanta smania di vincere, di predominare? Se ognuno sapesse stare al proprio posto e fosse meno attento al vincere a tutti i costi il mondo sarebbe un pochino migliore...o almeno, non sarebbe più tanto popolato da persone odiose.

sabato, marzo 26

Premio e fortaia cu lis arbis

Ciao Ragazzuoli!
Oggi sono andato a fare quattro passi, vista la stupenda giornata che c'era, qui dietro casa, lungo le sponde dell'Isonzo.
Dico sempre che se dovessi andarmene dall'Italia mi mancherebbero le mie origini, ma non da Italiano, da Friulano. E' un orgoglio per me essere di questa terra, i legami che sento con questi luoghi e con queste tradizioni che sono stretti legacci che mi fanno sentire vicino ai miei nonni e ai miei zii, alle piccole grandi cose che mi mancano di loro che non ci sono più e a quelle che purtroppo non ho avuto la fortuna di apprendere direttamente da loro, che però mi sono arrivate 'trasversalmente' da altri friulani.
Il fatto di amare questi posti, come il carso o l'Isonzo, vuol dire rispettarli e saperne amare e sfruttare i meravigliosi frutti.
Una caratteristica infatti della cucina friulana, notoriamente cucina 'povera' ma ricca di sapori, è il sapiente utilizzo delle erbe spontanee.
Una volta ogni brava massaia non solo sapeva riconoscere le erbe selvatiche e sapeva in che periodi era meglio coglierle, ma conosceva bene anche gli abbinamenti perfetti tra le varie erbe.
Non pensiate però che dietro l'utilizzo di erbe prative si celi solo lo scopo di mangiare risparmiando: bisogna infatti capire che, se raccolte lontano da fonti di inquinamento spesso e volentieri esse hanno molto più sapore delle cugine coltivate civilmente, oltre ad avere caratteristiche organolettiche molto salutari.
Ma andiamo avanti, che questo argomento meriterebbe pagine e pagine per essere ben approfondito, oltre che un relatore decisamente più colto! ^^
Stavo passeggiando, alla ricerca delle prime Morchelle in realtà, quando vedo timidi spuntare dal terreno sabbioso i primi Urtissons (Luppolo Selvatico).. Finalmente! Che fare, se non cambiare preda? Quindi ho cambiato percorso e sono andato a vedere nei 'miei posticini' ( chiunque sentirete in Friuli che raccoglie qualcosa - erbe, funghi, castagne..- avrà i 'suoi posti' ^^ ) cos'era nato. Chiaramente non ho fatto l'Attila di turno raccogliendo qualunque cosa ci fosse, di norma qualunque posto trovo e qualunque cosa raccolgo ho una semplice regola: non si porta mai via tutto. Non lo trovo rispettoso, non siamo più ai tempi in cui ci si sostentava di ciò che si trovava in giro, quindi trovo ridicole oltre che offensive le varie persone che depredano a man bassa qualunque cosa trovano. Stessa storia per i funghi, per esempio. Qui da noi c'è gente ignorante che, tronfia del fatto che nella vicina Slovenia non ci sono limiti di peso per la raccolta funghi, tornano in Italia con bagagliai pieni, il tutto solo per poterne dare a destra e a manca per far bella figura... Davvero, gente così andrebbe rieducata.
Comunque, tornando a noi, gli urtissons sono buoni, ma da soli non bastavano e di Sclopìt ( silene vulgaris) non ne vedevo.. Mentre cammino però qualcosa attira il mio naso.. Odore d'aglio? Ma certo! Stavo calpestando un bel prato di Aglio orsino. Subito una fogliolina in saccoccia per dar gusto! Poi tornando a casa sono passato in orto per le prime foglioline di menta, che giusto stavano spuntando.Piccola nota aggiuntiva.. Le foglie dell'aglio orsino sono molto molto simili a quelle del mughetto, che però è VELENOSO.. quindi se non li conoscete, usate quello normale!

Fortaia cu lis arbis

Ingredienti

Un mazzetto di Luppolo selvatico
Una foglia o due di aglio orsino
una decina di foglie di menta fresca
qualche filo di erba cipollina
4 uova
un goccio di latte
due o tre cucchiai di parmigiano
sale e pepe q.b.
burro


Allora, in una padella far appassire le erbe in un po' di burro e nel mentre sbattere le uova con gli altri ingredienti per amalgamarli bene.
Quando le erbe son pronte, versare nella padella le uova e mescolare, poi abbassare un po' la fiamma e cuocere coperto finché anche il sopra sarà rappreso.
Girarla sul coperchio, fuori dal fuoco rimettere in padella un po' di burro e versarci la frittata capovolta poi rimettere sul fuoco, a fiamma più vivace. Non lasciatela asciugare troppo però!
Il segreto della frittata friulana è la consistenza: l'esterno dev'essere leggermente croccante, e l'interno morbido e spugnoso.
Servirla calda o fredda, l'importante è avere in tavola un buon vino del collio!! ^^


Far cuocere finché il sopra si rapprende..


poi girarla e ungere nuovamente la padella..



Ed ecco l'appetitoso risultato! ^^ Ed era buona come sembra :P


Ecco le foglie dell'aglio orsino, molto simili a quelle del mughetto..



Ed ecco il praticello di aglio :) che fragranze a ogni passo!


Ecco quì gli urtissons, per chi non li conosce: Della pianta si prendono solo i teneri getti finali.


E infine ecco un bel premio dalla nostra cara "conterranea" Selena:

L'idea nasce per sostenere i nuovi blog permettendo loro di avere maggiore visibilità nella Rete.

Ci sono solo 3 regole da seguire:

1) Accettare il premio e scrivere un post nel proprio blog;
2) Scegliere dai 3 ai 5 blog che seguite e che siano nati da poco o abbiano meno di 100 lettori fissi e comunicare loro che hanno vinto;
3) Linkare il blog della persona che ve lo ha inviato.


Accettiamo molto volentieri e lo giriamo a:
Sara
Myrò
Elena
Jenny

Buona serata a tutti, passate un bel week-end!
Moreno&Giulia

giovedì, marzo 24

Testo di Elsa Morante

Ciao Ragassuoli! Come va? Oggi approfitto per condividere con voi un testo scritto da Elsa Morante che sta girando nel web via email. Di solito non sopporto le catene di S.Antonio, le mail che devi assolutamente inviare a 15 persone prima che passino 15 minuti o simili, però questa è diversa, e poi sono reduce dall'intervento alla mascella di ieri e per qualche giorno meglio che non mi sforzi impastando. Eccovi quindi senza ulteriori indugi il testo in questione, leggete attentamente:


"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano,
di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza,
offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori;
mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."
Elsa Morante



Il testo di cui sopra, per quanto attuale o d'opposizione possa sembrare, è stato scritto nel 45 e si riferisce a Benito Mussolini.
Quello che è giusto far notare, al di là della politica, è che la riga -purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere,
sceglie sempre il tornaconto- è ancora TROPPO attuale.

Credo sia inutile lamentarsi di chi comanda, di chi si lamenta di chi comanda, di chi vuole il nucleare, di chi non vuole il nucleare, di chi riempie i giornali di balle, di chi con i giornali vìola la privacy, ecc, quando poi, oltre al lamentarsi, non si ha voglia di muovere un dito.
Se si vuole rendere migliore l'Italia non basterà un 17 Marzo una tantum credo, bisognerà che tutti ci impegnamo ad essere migliori italiani.

E una pedata nel sedere alla maggior parte dei politici non guasterà. ^^
Ciao!!

domenica, marzo 20

I Kranz!

Ciao Ragassuoli!! Come va? Noi siamo in un periodo davvero tosto.. Mi spiegate com'è che tutto attorno accelera sempre nei momenti in cui fatichiamo a tenere il passo? La Scimmietta ormai vive come un lichene sui suoi libri di testo, a breve avra due esami belli corposi, e io mercoledì mi opero alla mascella ( o mandibola, mi confondo sempre ).. Il che vuol dire che dovrò essere in ospedale a Udine già mattino presto, quindi andrò a dormire in un B&B la sera prima, così da non dovermi stressare con un'ora di guida e altrettanto di ricerca parcheggio a digiuno.. Spero solo che i dottori ci ripensino e optino per un'anestesia locale e non generale, solo all'idea di cateteri...brrrrrr! Chi soffre di cistiti mi avrà già capito... Ma cambiamo argomento, che è meglio!! ^^
Poco tempo fà avevo fatto la pasta brioches, la scorsa settimana la pasta sfoglia...potevo non combinare le due in una golosità unica quale il Kranz?
Sono treccine morbide e croccanti al tempo stesso, caratteristica data dall'unione dei due impasti, farcite con canditi uvetta e marmellata di albicocche..
Sono molto semplici da fare!

Ingredienti

400 g di pasta sfoglia
400 g di pasta brioches
40 gr uvetta
40 gr canditi
poco rhum
marmellata di albicocche q.b.
50 gr tuorlo
50 gr panna fresca
zucchero in granella per decorare


Allora, per prima cosa mettete l'uva passa a riprendersi in un pò di rhum, e sminuzzate i canditi.
Se avete dell'arancia candita, cosa che consiglio vivamente, fatela a cubettinini piccolini, circa 1/2 cm. Quando le ricette prevedono così pochi ingredienti, scegliere quelli giusti magari spendendo qualche centesimo in più è fondamentale e fa davvero la differenza!
Mentre la pasta brioches riposa in frigorifero tirate la pasta sfoglia, cercando di mantenere il più possibile forma rettangolare, fino a uno spessore di circa 3mm, e mettete da parte. Poi tirate la pasta Brioches di dimensioni più simili possibile alla sfoglia, così da creare meno spreco possibile, e stendete un velo di marmellata. Mi raccomando, tiratela bene con la spatola in modo che sia giusto un velo sottile, sennò poi gli strati scivoleranno uno sull'altro quando andremo a torcerli. Mettetevi sopra metà uvetta strizzata e metà canditi, poi chiudete con la pasta sfoglia, facendo aderire bene e uscire l'aria.

Poi tagliatelo a metà, e spalmate marmellata sopra una delle due metà, mettendo infine l'uvetta e i canditi rimasti, e chiudendo ancora una volta con l'altro impasto.Avrete in questo modo quattro strati, così :


A questo punto vi consiglio di trasferire il tutto su una teglia e lasciarlo rassodare 10 minuti in freezer, per poterlo lavorare più comodamente.
Tagliatelo a fettine di circa 10 cm per 3,
poi arrotolatele due volte su loro stesse (come quando si strizzano i canovacci)


e metteteli quindi su una placca a lievitare.


Quando saranno raddoppiati di volume spennellateli con il misto di panna e tuorlo sbattuti assieme, e infornateli a 200° per circa dieci minuti e poi abbassando a 175° per altri dodici. Questi però sono i tempi del mio forno, in altre ricette ho trovato 180 per 25/30 minuti.. Di base comunque quando sono belli dorati sono pronti, magari prima infornatene uno o due per prova! ^^
Una volta che saranno maneggiabili senza dover poi andare al reparto ustionati, spennellateli con la marmellata( riscaldata in un pentolino sul fuoco finche non diventa liquida) e cospargeteli di granella..

Buon appetito!!
Ciao ragazzi, a presto!!

domenica, marzo 13

Pasta Sfoglia e Allumettes

Ciao Ragazzuoli! Com'è quel detto? A mali estremi, estremi rimedi? Beh, da un mesetto a questa parte ho problemi alla mandibola: meglio, li ho sempre avuti, ma da un mesetto a questa parte sono bloccato, nel senso che non riesco più ad aprire la bocca più di 2,5 cm. Niente di che, mangiare mangio lo stesso basta evitare cose dure, e i lievitati li faccio a pezzettini piccoli o li schiaccio, e comunque il problema finirà verso gli ultimi di marzo grazie a una piccola operazioncina, però...però.. Dai, diciamocelo: il buono dei lievitati è spalancare la bocca e mangiare a bocconi abbondanti una cosa grossa come una mela ma morbida come una nuvola! E visto che il non poterlo fare mi ha un po' tolto la voglia di cucinarli, ho deciso di ricorrere al mio estremo rimedio: un'altro incontro con la Signora Pasta sfoglia. La prima volta che ho provato a farla è stata quasi un disastro, ha messo a dura prova la mia pazienza e segnato una parte di me, che da quella volta l'ha sempre osservata con timore reverenziale. Ma ora, anzi ieri, è arrivato il momento di riprovarci.
Vista l'ultima passione per il congelatore ho deciso di farne di più, porzionarla e congelarla, quindi ne ho fatti quasi due chili. Purtroppo, da bravo Scimmione ero talmente infervorato nel farla grazie alla splendida ricetta trovata su Peccati di Gola (Montersino docet) che ho dimenticato di fare foto, quindi vi posto direttamente il suo video. ( i video 2/3 e 3/3 lo trovate sempre su youtube)




Stavolta a parte il casino nel cercare di impastare il burro con la farina senza avere una planetaria, tutto è andato liscio. Sarà certamente che sono migliorato rispetto l'ultima volta che ci avevo provato, però comunque resto dell'idea che quest'uomo spieghi divinamente, mentre di solito molti pasticceri in tv o sui libri sembrano quasi dare per scontato che a volte che li segue è un comune mortale e non uno del settore..
Sfoghino a parte, dopo tutto questo lavoro non potevo non fare qualcosa con la pasta sfoglia, così l'idea: facciamo le Allumettes! Vista la ricetta sul blog La Cassata Celiaca a questo indirizzo,
non ho saputo resistere! Ricordavo che da piccolo ne spazzolavo confezioni su confezioni quasi fossi una biblica locusta, e l'idea di fare con le mie manine una simile bontà mia ha stuzzicato non poco, quindi mi sono buttato. Avendo letto male il suo post, ho sbagliato la cottura della prima infornata.."Montersino suggerisce di cuocere a non più di 170° per 15/20 minuti" letto questo mi sono rifiondato in cucina e via! ..Peccato che poi continuava: "La prima teglia l'ho cotta così e per di più a forno ventilato..Un disastto!" Yu-huu! Bon, almeno la seconda teglia si è dignitosamente salvata (anche se con stamattina è già finita :P ).
Comunque a parte l'inconveniente della temperatura, la ricettina merita davvero: a parte l'estetica nel mio caso, vengono più buoni di quelli comprati!!
Ora vi saluto, mi è avanzata della crema frangipane e andrò a cercare qualcosa da farci..
Mandi!!!

Moreno



Eccoli qui...visivamente non sembrano poi così invitanti, ma vi assicuro che al primo morso conquistano!!
Guardate quanto crescono! Calcolate che all'inizio erano alti circa 6 mm...^^

domenica, marzo 6

Anniversario!

Ciao carissimi! Come preannunciato nel titolo, oggi è giorno di festa: infatti oggi i miei genitori, nonché suoceri della Scimmietta, raggiungono il traguardo dei 29 anni di matrimonio. Non sembrano tanti, ma non sono nemmeno pochi, ve l'assicuro io che li conosco, son stati bravi a resistere!! ^^
Scherzi a parte, per l'occasione ho provato una ricetta tratta dal libro 'Peccati di gola' ( che novità!), di cui ormai sono innamorato. Stavolta la ricetta non ve la pubblico per paura di querele: tra un po' trascrivo il libro intero!!! Però potete trovare la videoricetta di Montersino cliccando QUI.
Non è stato un dolce semplice, in primo luogo per la difficoltà tecnica che non è elevata però un po' ostica sì (almeno per me!), in secondo per la difficoltà tra il non trovare gli ingredienti subito e la non collaborazione di Fato e elettrodomestici.
Ma andiamo con ordine.
Giovedì sera dopo il lavoro ho fatto il cremoso al cioccolato. La filosofia di Montersino è usare il congelatore come uno strumento di lavoro e non solo come un elettrodomestico per la conservazione dei cibi, e devo dire che in questo sto imparando a dargli ragione. Una volta fatto il cremoso, ho approntato un anello regolabile senza fondo creando il fondo con due strati di domopack e un elastico...grave errore! Come ho versato il composto caldo all'interno l'aria intrappolata tra i due strati di domopack si è espansa creando un fondo completamente irregolare, quindi è stato impossibile capire al momento di metterlo nel congelatore se fosse uno strato uniforme come richiesto dal dolce oppure no.. logicamente la risposta era no.
Il venerdì sempre dopo lavoro ho cercato di fare le due dacquoise al cocco e pistacchi, la crema chibouste e montare il tutto. Appena iniziato a cucinare le batterie della bilancia hanno esalato l'ultimo respiro, quindi sono dovuto tornare fuori a prenderne di nuove, brutto presagio..
Per le dacquoise non avendo trovato i pistacchi non salati ho usato la farina di mandorle e messo poi un po' di pasta di pistacchi, l'idea non era male ma devo aver alterato troppo il rapporto liquidi-polveri e questo aggiunto al non aver probabilmente montato perfettamente gli albumi ha fatto sì che invece di due bei dischi dorati venissero due sottilette spalmate sulla carta da forno, dalla quale tra l'altro quasi non riuscivo a staccare. Non perso ancora d'animo, ho aperto il cocco fresco per fare la chibouste: nel libro era segnato latte di cocco ( latte più polpa) e io ho ben pensato di prenderlo fresco per poi passarlo al robot. Peccato che un manico di scopa sia più affilato delle lame del mio robot ( c'è da dire che ha i suoi anni ) e quindi mi sono trovato con un pappone semisolido. Non mi sono perso d'animo nemmeno questa volta e ho tirato fuori dalla poltiglia al cocco tutti i liquidi possibili e integrato i grammi che mancavano con latte intero e metà della polpa tritata. Mentre mi allungavo per prendere la ciotola la bilancia cade dal tavolo e ovviamente smette di vivere per sempre. Perso finalmente d'animo, sono corso fuori a prenderne una nuova chiedendomi quale insano esibizionismo o ottimismo mi abbia fatto escludere l'idea di una normale crostata e poi sono tornato a lavoro. Finite le basi sono andato a prendere il cremoso in congelatore per montare il tutto, e ho scoperto che il mio domopack alle basse temperature diventa fragilissimo, quindi mi sono messo a cercare di togliere tutti i pezzetti di pellicola dal disco di cioccolata mentre iniziava a sciogliermisi in mano. La fortuna mi ha sorriso, e sono riuscito a montare il tutto, rimettendolo poi in congelatore per l'ultimo giorno di lavoro.
Sabato è stata l'ora di decorare la torta! Una gelatina improvvisata usando lamponi e fragole (tutto quello di rosso che ho trovato al mercato in poche parole), cocco rapé e meringa italiana.
La decorazione è andata bene, peccato per du piccoli particolari..
Il primo è stato il non avere il cannellino per caramellare la meringa, quindi ho dovuto usare il cannello che uso a lavoro per saldare i tubi di rame. Magari sarà un pò grezzo, ma il suo lavoro alla fine l'ha fatto senza incendiare tutto. La seconda nota non proprio positiva è stata, dopo aver ben guarnito la torta (almeno per la guarnizione sabato i pistacchi dolci li ho trovati ) averla portata giù nel congelatore, che si trova in cantina. L'uscire di casa e il far le scale con la gelatina ancora liquida ha fatto sì che la bella decorazione di granella di pistacchi diventasse una distribuzione casuale degli stessi, neanche li avessi messi sopra con una granata.
E poi arriviamo a oggi. Commettendo un grave errore di valutazione ho ben pensato di tirar fuori la torta un'oretta e mezza prima... la scena finito il pranzo mi vedeva con il piatto in mano e un phon nell'altra cercando disperatamente di scongelarla prima che arrivassero i genitori della Scimmietta per brindisi e dolce.
Alla fine però, anche se ancora un po' congelata tutti hanno apprezzato, e poi la cosa importante non era tanto fare una torta perfetta, quanto festeggiare tutti assieme questo bel traguardo, e questo lo abbiamo fatto per bene.
^^ Auguri ancora, veci!

Moreno
Ecco la torta nel suo glaciale splendore.. al momento era ancora in fase ibernata.



Particolare della decorazione.. non è granché, però il gusto compensa alla grande la pochezza scenica!

Ed ecco infine la sezione: la dacquoise (verde) prende l'umidità della crema (giallo) al cocco, il cremoso di cioccolato sembra uno strato di budino e lo strato di gelatina ai frutti rossi dà la giusta acidità a una torta bella dolce..Uno spettacolo per le papille!
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