CONOSCO DELLE BARCHE
Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.
Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.
Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.
Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.
6 commenti:
è una poesia bellissima, e in questo particolare momento della mia vita è perfetta. è perfetta per darmi quell'incoraggiamento necessario che mi serve per affrontare una piccola situazione che abbiamo in ballo in questo periodo. lo so che sono sibillina, ma forse tra qualche settimana ne potrò parlare più apertamente...
grazie ragazzi, mi ci voleva!
conosco delle barche non adatte ad affrontare il mare, conosco barche che cocciutamente ci provano e vengono sopraffatte dalla prima onda, conosco barche che non rientrano più in porto, non vedono più nè albe, nè tramonti, finiscono la loro esistenza perse nel silenzioso buio di un abisso, senza che nessuno si sia mai preoccupato di cercarle.
...forse era meglio che queste barche fossero rimaste nel loro piccolo stagno.
buonagiornata.
...conosco delle barche che hanno il coraggio di uscire al largo, e vivere appieno la vita.
Conosco barche che hanno il coraggio di restare nel loro stagno, e godere delle piccole cose, che le altre barche non hanno la fortuna di apprezzare e farsi bastare.
Tutti i tipi di barche però, qualunque sia la loro scelta, hanno il coraggio di portare sul fianco, bene in vista, il loro nome. Nessuna barca, per quanto poco coraggio, è Anonima.
Lascio alla riflessione di Anonimo questa bellissima poesia...
Titolo: George Gray
Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perchè l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio-
è una barca che anela al mare eppure lo teme.
Fonti:
Dall'"Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters, traduzione di Fernanada Pivano, Einaudi Editore.
Bellissima poesia, ma erroneamente attribuita a Brel.
Si tratta del testo di una canzone della cantautrice Mannik (Marie-Annick Rétif), del 1980. E’ assolutamente in linea con il canto e le liriche di Brel, ma non è lui.
E’ ancora su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=FE3HuUtExmI&feature=related
Ho appena pubblicato questa lettura "fiabesca" di Conosco delle Barche. Spero ti piaccia, per me è una meravigliosa poesia-canzone :)
http://www.youtube.com/watch?v=PRUxCX2XjrU
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