domenica, settembre 2

The Help, il libro

Vi avevamo già parlato del film qui, ora vorrei parlarvi del libro, che sto leggendo in questo momento.
La storia è la stessa- una ragazza bianca e un paio di cameriere di colore scrivono assieme un libro per denunciare il razzismo nello stato del Mississippi-, ma ovviamente ci sono delle differenze tra il romanzo e la trasposizione cinematografica. La versione su grande schermo evidenziava certo tutta la bruttezza della discriminazione della gente di colore, ma secondo me non è riuscita a rendere come questa discriminazione fosse profondamente radicata nel tessuto sociale e culturale di quel tempo in quel luogo. Sto parlando di azioni e modi di pensare ritenuti "normalissimi" all'epoca e che ora fanno impallidire/rabbrividire (me, almeno).
In particolare vorrei citare un estratto da pagina 111 (edizione italiana edita da Mondadori, traduzione di Adriana Colombo e Paola Frezza Pavese), contenuto in un capitolo la cui voce narrante è quella di Aibileen, donna di servizio:

Mi diverto sempre a vedere come i piccolini credono a tutto quello che gli dici. Tate Forrest, un bambino che guardavo tanto tempo fa, la settimana scorsa mi ha fermato vicino al Jitney e mi ha abbracciato forte, tutto felice di vedermi. Ora è grande. Io avevo premura di tornare da Miss Leefolt, ma lui si è messo a ridere e ricordare. Quando era piccolo (...) gli ho detto di non bere il caffè altrimenti sarebbe diventato nero. Dice che non ha mai bevuto una tazza di caffè in vita sua, e adesso ha ventun anni. Fa sempre piacere vedere i ragazzi che sono venuti su bene.

Questo fa davvero riflettere, no? E devo dire che sono contenta di non vivere in un mondo così (per quanto, diciamocelo, i vestiti in quell'epoca erano davvero i migliori!!). Ce n'è ancora di strada da fare, ma almeno non siamo più a quei livelli, nella maggior parte dei casi.

Giulia


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