sabato, novembre 8

E' da un po' che non scrivo qui nel salotto, cavolo! Sono stata tutta assorbita da quell'esame di geografia...fortuna che poi si è rivelato una cosa abbastanza facile...la prof è stata buona, ha alzato il punteggio da 30 a 34 cosicchè ci potesse essere un minimo di margine di errore...beh non per niente ho sentito dire che la chiamano Santa Battigelli! ^^ A parte queste voci di corridoio accademico, è molto interessante il suo corso. All'inizio devo ammettere che non ero molto convinta, cioè, io ho scelto italianistica perchè volevo dedicarmi interamente a ITALIANO! Penso infatti che per fare il mestiere che vorrò poi fare io mi sarà molto utile: conoscere la filologia, un po' di storia della lingua, il latino (è pur sempre la lingua da cui si è generato l'italiano!), la letteratura nazionale e anche internazionale -a quello ci hanno pensato un po' le superiori: facevo un linguistico, e studiavo quindi tre lingue diverse: spagnolo, inglese, tedesco alle quali poi si aggiungeva anche latino, e per ognuna si studiava a fondo la letteratura di quelle nazioni-. Quindi mi sono iscritta al curricilum senza esitare. Poi però ho capito che guardare il programma dell'anno accademico da un foglio e frequentare, vivere quell'anno sono due cose diverse (com'è ovvio): mi sono ritrovata invece, oltre a letteratura italiana, questo corso di geografia umana, uno di storia medievale, uno di latino base e altri due corsi (storia del cristianesimo e delle chiese e integrazione di latino). Devo ammettere che all'inizio ero un po' delusa...ma poi ho trovato interessanti gli argomenti, e quando mi sono ritrovata a dover studiare per l'esame le ore sono sgocciolate via!! In questo momento stiamo affrontando la parte monografica sull'acqua...sapete, non ci rendiamo conto di quanto sia preziosa perchè è a nostra disposizione costantemente, e non ci manca mai.
Non conosciamo la sensazione della sete.
Io e Moreno l'abbiamo affrontata l'altra estate, lui più di me. Eravamo in giro per la Toscana a piedi, in un percorso di circa trecento km (non spaventatevi, alla fine non siamo riusciti a farli tutti ma ci eravamo vicini). L'ultimo giorno di camminata prima di abbandonare eravamo sperduti in un bosco, e ci eravamo quasi persi. Le nostre borracce erano state riempite km prima, ad una fonte naturale d'acqua. Non avevamo altri mezzi di trasporto dell'acqua, e non ci simao preoccupati più di tanto di questo dettaglio perchè teoricamente il villaggio dove dovevamo sbucare alla fine del bosco era vicino. Ma non lo era affatto. Abbiamo camminato fino a quando si fece buio, poi ci siamo rassegnati e abbiamo piantato la tenda lì in mezzo al bosco. Pioveva che la Dea la mandava, ed è stato veramente paradossale, perchè a quel punto ci rimaneva solo quasi un bicchiere d'acqua ed eravamo entrambi molto assetati e infreddoliti e stanchi. Moreno ha piantato la tenda a razzo e ci siamo rifugiati lì. Eravamo bagnati dalla testa ai piedi, e ci mettemmo dentro i sacchi a pelo. Io non lo sapevo, ma già da molto tempo lui rinunciava ai sorsi d'acqua per darne a me. Nell'oscurità della tenda, al bagliore della pila era pallidissimo. Le sue labbra erano secche e disidratate. Abbiamo mangiato del cibo in scatola dal quale abbiamo cercato di tirar fuori più liquidi possibili, poi abbiamo messo fuori dalla tenda delle vaschette per raccogliere l'acqua piovana, non toccando l'acqua della borraccia perchè sarebbe potuta servirci l'indomani per arrivare alla cittadella. L'acqua dei contenitori messi fuori sapeva di pino ed era sempre pochissima, quasi qualcuno volesse prenderci gioco di noi. Moreno stava sempre peggio. Non ricordo esattamente, ma mi sembra avesse anche crampi allo stomaco (poi gli chiedo perchè si vede che ho cancellato parte di questo ricordo; ricordo solo alcuni dettagli e la situazione generale).
Quella sera ho davvero creduto di non poterlo più rivedere vivo il giorno dopo. E' stato orribile, e mi vengono ancora le lacrime al solo pensiero. In quel momento non ho pianto...sarebbe stato lo spreco dell'acqua che Moreno aveva dato a me invece che berla lui.
Giulia

5 commenti:

Giuggizzu ha detto...

Wow che storia!!! Ho le lacrime agli occhi...
mi ha davvero commosso tanto...
però fate attenzione la prox volta, eh! Non ci fate preoccupare :-)

Un abbraccio ad entrambe

mammadeglialieni ha detto...

urca che avventura! per la toscana a piedi? ma eravate per sentieri segnati dal cai o a giro liberi? bello però! io avrei un pò paura in tenda così, in mezzo al bosco. quando andiamo in campeggio io la notte non dormo, sempre lì con l'orecchio teso! in compenso dormo tutto il giorno sulla spiaggia!
buona settimana!

Unknown ha detto...

aaahhh sarei morta dalla paura al tuo posto!!!

Jul e Mo ha detto...

-fiorella- ^^ Tu non hai idea quanto me le sono sentite dalla Giulietta, che quì sembra tanto cara e dolce, ma quando mi si inviperisce diventa una belva^^ hehehe

-mamma- eravamo sia per gli uni che per gli altri, ^^ ho un buon senso dell'orientamento ^^ però mi sono proprio innamorato della Toscana....soprattutto della cucina! ^^ :o io invece in spiaggia non riesco mica a dormire! ^^ non riesco a star fermo, son peggio dei bimbi !

Jul e Mo ha detto...

Fiorella- Grazie ma...veramente siamo entrambi ^^ dato che siamo Giulia e Moreno!
Mamma- eravamo in giro per sentieri cai, tutti segnalati (più o meno, a volte non lo erano e dovevamo andare a caso...). Abbiamo avuto paura sì, ma lì per lì io almeno non ci ho pensato più di tanto perchè ero più preoccupata per Moreno...la notte ci sono stati anche cinghiali che grufolavano attorno alla tenda...ma io dormivo come un sasso e non li ho sentiti, mi ha raccontato il mio amore insonne! ^^
Muffin girl- infatti!Fortuna che Moreno ha la pellaccia dura :) e che ne siamo scampati indenni!

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